NEL NOME DI SAN CONO…

PONTE DI FEDE, AMORE E AGGREGAZIONE.

“Estendi la tua protezione a tutti i cittadini che, la necessità di un pane o la speranza di un avvenire migliore, ha fatto emigrare in nazioni straniere, concedi loro di poter ritornare un giorno alla terra natale, perché assieme a noi, possano celebrare le tue lodi ed invocare il tuo patrocinio.”(dalla Supplica di S. Cono)

Voglio dare la mia testimonianza di gioia e di devozione grande. Ma prima di tutto Ringraziare Dio, per aver dato a noi come Cittadino e Protettore un umile figlio di questa Terra San Cono. Ringraziare San Cono che elargisce sempre per i suoi Figli e Devoti, intercedendo presso il Padre Celeste le nostre suppliche e donandoci la sua Protezione potente sempre e ovunque, Ringrazio i Compaesani Tutti che vivono lontano da noi e portano vivo nel loro cuore, nei loro pensieri, nel loro quotidiano il nostro caro Santo. Agli amici che vivono in Germania dove ho avuto modo di partecipare e festeggiare insieme con loro il 25 Giugno la festa di San Cono, va il mio Grazie per l’ospitalità nei nostri riguardi di Don Andrea La Regina, Cono Di Sarli, Mia (e di altre persone accorse per l’occorrenza da altri paesi vicini a noi, che si sono organizzati per raggiungere la Germania) per averci reso partecipi della loro vita in quei giorni li ospitati, per averci fatto sentire a casa nostra, per averci messo a disposizione le loro auto e accompagnarci a vedere il loro mondo del lavoro i loro esercizi di ristorazione e non, i loro sacrifici, a salutare quindi tutti i nostri giovani e meno giovani che come recita la Supplica al nostro Caro Santo, <<Che la Necessità di un pane o la speranza di un avvenire migliore, ha fatto emigrare in nazioni straniere >> a portare così un sorriso una gioia, una chiacchiera.. GRANDE E IMMENSA SODDISFAZIONE, AMICIZIA COME SEMPRE, AFFETTO E AMMIRAZIONE. Testimonio la Grande Commozione delle Lacrime che si versano quando ci si crede in qualcosa di vero e di reale, (si non vi nascondo anch’io con le mie lacrime, mi sono unito alle loro lacrime). Con me hanno voluto provare i canti per poter cantare in chiesa durante la Bella Celebrazione Eucaristica, con me hanno domandato e con loro abbiamo organizzato la stessa celebrazione della Santa Messa, (non vi nascondo di sentirmi come se fossi stato nella nostra Bella Chiesa Cattedrale a preparare l’occorrente e il tutto per la Messa),i lettori per la lettura della parola di Dio, vedere i giovani e non,- farsi tutti la Santa Comunione testimonianza più bella che hanno potuto dare, ma la gioia più grande poi di ogni Teggianese è il nostro pezzo di battaglia, che ci distingue da tutte le parti il Bellissimo canto che da un organo del 1800 veniva suonato e da tutti i Teggianesi li convenuti veniva cantato e non nascondo con quante lacrime, il Bellissimo “Cittadini alziamo un canto” anche gli Angeli cantavano.

 Al termine ci siamo ritrovati nei locali parrocchiali e li abbiamo vissuto un momento di convivialità, di ricordi, di aneddoti, di risate, di FRATELLANZA, di aggregazione e di vita Teggianese.. Che dire di più San Cono è tutto questo è il DNA di ogni singolo cittadino di Teggiano, San Cono è unione, San Cono è Ponte di aggregazione di vicinanza, San Cono è forza è darsi una mano nei momenti difficili e di bisogno, San Cono è credere, San Cono è aiuto ed è intercessore nostro presso il Padre celeste.. Concludeva un discorso lì fatto in Chiesa “Lì dove c’è un Teggianese, lì c’è San Cono” – CHI E’ TEGGIANESE PUO’ CAPIRE TUTTO QUESTO E’ PUO’ AMARE E VIVERE TUTTO QUESTO.. W San Cono, W Teggiano, W i Teggianesi sparsi nel mondo, W il nostro DNA di fede, di amore,di accoglienza e di Ponte di aggregazione, vicinanza e rispetto.. Orgoglioso di essere di Teggiano e come conclude l’ultima strofa del Canto a San Cono, W il Santo – Protettor.. (Un grazie particolare ad Antonio Imperatore e Lisa, Cono Di Candia e moglie Franca Trezza, a Rosetta Morena, a Tutta la Famiglia dell’Hotel Cilento Cono Cirone, alla Famiglia Mammarella e in particolar modo ai miei amici che ho incontrato lì, Salvatore SpinelliPaolo Fusco, Enzo Budace, Claudio Morena, Roberto Pasqua e famiglia, Maurizio Vignati un abbraccio a Tutti che erano lì).                                                        Antonio Setaro