Com’è storia nota, l’Obelisco di San Cono che domina la piazza principale di Teggiano, nel 1857 indusse all’unanimità la cittadinanza e le Autorità teggianesi di quel tempo, ad erigere questo imponente monumento al nostro glorioso San Cono, in segno di gratitudine per il tremendo terremoto che nella notte tra il 16 e il 17 dicembre 1857, devastò vaste aree della Campania e della Lucania causando ingenti danni agli abitati e numerose vittime nelle popolazioni.
In quel terribile momento, il patrocinio del nostro Santo per la sua terra natale, si dimostrò in maniera chiara e concreta poiché, di tutti i paesi del Vallo di Diano, Teggiano fu l’unico che non ebbe da piangere vittime. La sera del 21 dicembre dunque, cinque giorni dopo la prima scossa, mentre la popolazione si struggeva in preghiere e lacrime, furono viste stillare gocce di manna dal piede sinistro della statua del Taumaturgo.
Le stille miracolose, sebbene deterse per ben tre volte con purissimi lini, si riprodussero istantaneamente per altrettante volte nello stesso posto. Fu allora che, nella commozione generale, le autorità e il popolo decisero di innalzare questo magnifico monumento sia per dimostrare la loro gratitudine al Patrono sia per tramandare ai posteri il ricordo di quegli avvenimenti.
I lavori furono terminati dopo 30 anni, e finalmente il 3 giugno 1887 fu inaugurato con grande pomposità.

A cavallo degli anni 80/90, ci accorgemmo della presenza di alcune lesioni alla base di dov’è situata la statua bronzea di San Cono posta sulla sommità del monumentale Obelisco nella piazza principale di Teggiano e, con l’aiuto dei vigili del fuoco, che ogni anno come da tradizione dal 1983 venivano da Salerno per l’omaggio floreale, furono messi dei vetrini spia sulle lesioni per verificare se queste si allargassero nel tempo ma, dopo poco tempo si accorsero che i vetrini si erano rotti. Da allora si diede iniziò ad un iter di richieste scritte e verbali con cui si segnalava la problematica e promesse dell’amministrazione comunale, tutte andate nel dimenticatoio.

Fu solo nel marzo del 2012, a seguito di una lettera firmata dal sottoscritto e pubblicata dalle varie testate giornalistiche in cui si descriveva la criticità dell’Obelisco, che l’amministrazione comunale diede un segno tangibile di interessamento che scaturì in una delibera che assegnava la somma di 10.000 € come primo intervento, ma non fu fatto nulla fino ad aprile 2015, quando furono fatti i rilievi per verificare la staticità dell’Obelisco a seguito di mie richieste all’amministrazione facente capo in quel periodo.

A seguito determina del 16 marzo 2018, solo oggi, dopo oltre 30 anni dalla prima segnalazione si è giunti alla conclusione di questo iter, e con data 23 luglio 2020 la Giunta Regionale della Campania, grazie all’interessamento dell’assessore regionale avv. Corrado Matera, che ha preso a cuore questa criticità al quale va il mio ringraziamento, ha deliberato la somma di 200.000 € per il restauro dell’Obelisco.

Ora non aspettiamo altro che abbiano inizio i lavori di restauro e che si concludano in un lasso di tempo breve che non ci porti ad aspettare altri 30 anni.

Cono Di Sarli