Quando mi chiesero di poter scrivere una musica su dei versi che il prof. Rocco Cimino aveva scritto per omaggiare il nostro Santo Patrono San Cono, ricevendo il testo già preparato e pronto, la mia risposta fù ne si e ne no.

Ricevuto il testo mi ritiro a casa e incomincio a leggerlo.

Ad essere sincero, lo accantonai in mezzo agli altri fogli di musica che ho sulla tastiera a casa. Il giorno dopo, di nuovo questo foglio mi veniva davanti agli occhi e, nella serata, dovendo andare nella Chiesa di Sant’ Andrea, me lo portai appresso. Sedutomi all’organo in Chiesa, leggendo e rileggendo ancora i versi, nella mente iniziava a spuntare qualche motivetto e, avendo a disposizione l’organo, quei motivi dalla mente li passavo sulla tastiera e ne uscivano fuori note musicali, creando così qualche abbozzo di melodia.

Sinceramente non ne usciva niente di piacevole e di orecchiabile, ma basandomi sempre sul fatto che al prof. Rocco Cimino non avevo detto ne si e ne no, passata quell’oretta in chiesa, abbandonai il tutto, non rimanendo soddisfatto di aver trovato qualche giusta armonia. Il mio pensiero era di non accettare la proposta fattami, anche perché scrivere la musica per un canto di San Cono, conoscendomi di non essere all’altezza, nel mio piccolo di conoscenza musicale da autodidatta e non di studi, e avendo tra le mani spartiti egregi di Inni e Canti dedicati a San Cono (12 tra Inni e Canti dedicati al nostro Santo, cui ne sto facendo una raccolta da poter poi pubblicare, riuscendo a realizzare anche un CD da tramandare alla storia del nostro Paese), il mio pensiero era di abbandonare il tutto.

Mha! Niente da fare da quella sera iniziò un chiodo fisso di motivi, di armonie, di note, ma quello che mi sorprese di più, fu che mi vennero davanti tre fotografie di don Michele D’Elia, che mi caddero a terra all’improvviso, senza averle prese o cercate da dove li conservo nell’armadio e, rimettendole al loro posto, mi venne davanti lo spartito del Canto “Inno del Centenario – della Città di Teggiano e ai Santi Patroni Cono e Laverio” in poche parole è il comunemente Inno “Salve Diano”.

La cosa che mi diede più impressione su tutti gli spartiti di questi Inni oltre al “Titolo” fu la dicitura che segue “Versi scritti da …..” e “Musica scritta da ……”. Su questo Inno c’era solo il nome di chi aveva scritto i versi ossia del prof. Rocco Manzolillo e, allora mi dissi tra me e me, se sono cadute le foto di don Michele che mi guarda dal Cielo e il nome dell’illustre prof. Rocco Manzolillo, qui c’è un segno dal cielo che qualcosa vogliono dire: “Questo Canto s’adda musicare”.

E così nei giorni successivi sempre recandomi nella chiesa di Sant’Andrea, seduto all’organo, iniziavo di nuovo ad abbozzare qualche motivetto e armonizzazione, fino ad arrivare ad oggi con questo mio scritto musicale. La cosa più bella era quando lo suonavo a casa e sentivo mia Madre che lo accennava, allora lì mi sentii più deciso e sicuro.

Ho scritto questo inno seguendo tre Tematiche musicali:

La prima è di dare il Tempo(Il tempo di una composizione musicale indica il suo andamento o velocità), e come tempo ho voluto mettere i 3/4 di cui è composto l’Inno che è nel nostro DNA “Cittadini alziamo un Canto”.

La seconda, la Melodia delle strofe: ho seguito il tema della musica religiosa adatta per gli Inni Sacri dedicati a nostro Signore, alla Madonna e ai Santi da rimanere in tema all’uso proposto e adatto per un Inno.

La terza è il Ritornello: qui leggendo le parole mi sono ispirato al ritornello dell’ inno di “Salve Diano” dei versi del Prof. Rocco Manzolillo e musica di don Michele D’Elia dando slancio di gioia, di venerazione, di onore e vanto di avere un Santo che è tutto per noi Teggianesi e non, sparsi in Italia e nel mondo intero e per tutti i Devoti.

Ringrazio tutti per l’apprezzamento, per l’affetto dimostratomi, don Giuseppe, don Carmine e il simpatico Padre Raggi, la carissima Antonietta Malatino che mi è sempre vicina e disponibile con la sua voce a rendere belle e Solenne ogni momento e Azione Liturgica, l’amico Vincenzo D’Alto che da dietro le quinte sprona sempre che si faccia e realizzi qualcosa per il paese e che mi ha dato sempre la forza di terminare questo lavoro, il prof. Rocco Cimino e Famiglia, la mia Famiglia che mi da tanta gioia, sempre, in tutto, il Comitato Feste San Cono, i collaboratori tutti che allestiscono la piazza la sera per poter celebrare la Novena, per la disponibilità e la realizzazione di questo evento. E’ con gioia e soddisfazione che deposito insieme agli altri spartiti musicali dedicati al nostro Santo, un lavoro fatto con il cuore e tanto amore.

Antonio Setaro