Don Michele D’Elia fu nominato parroco della cattedrale il 22 settembre 1955 e prese possesso l’8 dicembre di quello stesso anno. La sua prima preoccupazione fu quella di dotare la parrocchia di un bollettino, che informasse tutti i Dianesi (Teggianesi) in special modo coloro che per necessità erano dovuti emigrare.

Nacque così “La Voce di San Cono”, periodico destinato a diventare una delle più importanti iniziative messe in atto da don Michele. Nel primo numero (marzo 1956), in un articolo intitolato “Primo incontro“ il giovane parroco si rivolse così ai figli della Parrocchia di S. Maria Maggiore e ai Teggianesi sparsi in tutto il mondo: “Che cosa faremo? Quale programma svolgeremo?. Innanzitutto – rispose – è necessario parlare al plurale: non plurale maiestatico, ma numerico e reale, nel senso che il programma sarà opera di tutti. Di collaborazione ho bisogno, della vostra collaborazione. Ho bisogno in modo particolare della collaborazione e comprensione dei Rev.mi Confratelli, di un sodo ed efficace contributo da parte di tutte le organizzazioni cattoliche e di un valido appoggio di voi tutti, o Teggianesi. Da solo non posso far nulla: uniti potremo fare un mondo nuovo”.

Terminando:

“Verrò a voi, infine, o emigrati in terre straniere dove bagnate altre zolle col sudore della vostra fronte, per rendere più gaio e tranquillo il vostro focolare do­mestico, verrò a voi col presente Bollettino che vorrà essere il portavoce della Patria lontana per rendere men duro il distacco dagli affetti più cari, per tenere sempre accesa la fiaccola della fede ed inculcare ancor più la devozione tanto cara al cuore di ogni Teggianese, quale è quella al nostro glorioso S. Cono.

Ebbene, o Teggianesi lontani dalla Patria diletta, voi più di ogni altro, salu­tare con gioia l’alba di questo bollettino; leggetelo con interesse, aiutatelo con grande generosità e conservatelo come si conservano le cose più care”.                                                 

Inizialmente, a firmare il Bollettino fu Matteo Fasano, direttore del perio­dico torinese “Echi di vita parrocchiale”. Fino all’ottobre del 1959, “La Voce di S. Cono” fu esclusivamente il “Bollettino della Cattedrale di Teggiano”, Don Michele ne assunse la direzione con il numero del marzo-aprile 1962.

“La Voce di S. Cono” inizialmente mensile, diventò bimestrale e negli anni successivi ebbe un andamento irregolare dovuto alle scarse risorse finanziarie a disposizione del parroco e al lavoro stressan­te che la compilazione e la spedizione del Bollettino richiedeva. Dal punto di vista economico, un aiuto consistente venne a don Michele dalle offerte dei lettori, come appare dai lunghi elenchi di offerenti pubblicati nei singoli bollettini. Tali offerte, però, coprivano solo in parte le spese di stampa e di spedizione, sicché spesso, per far quadrare il bilancio, don Michele attinse ai suoi risparmi. A lui si deve se i teggianesi emigrati in altre parti d’Italia e all’estero poterono ricevere sistematicamente il Bollettino e, con esso, tenersi idealmente in contatto con la città d’origine.

Tanti erano i lettori del bollettino, infatti un lettore scriveva: “Però vi assicuro che La Voce di S. Cono la leggo dalla prima all’ultima riga e la leggo con tanto interesse che vi trovo tanto sollievo alle mie sofferenze e tanta speranza nel Patrocinio di S. Cono”.

E don Michele rispondeva: “Caro lettore che così scrivi, io ti assicuro che il sollievo alle tue sofferenze si riverbera beneficamente sul mio sacrificio e mi conforta e m’incoraggia a continuare il mio lavoro”.

Il parroco della Cattedrale spesso ironizzava sul Bollettino a riguardo di critiche relative alle  offerte tramite bollettino postale allegato e scriveva qualche consiglio pratico: “Se qual­cuno pensasse d’impiegare molto tempo ed avere molto fastidio per scrivere il modulo del nostro conto corrente postale: La Voce di San Cono – Teggiano (Salerno) – Numero 12-10061, per inviare la sua offerta, usi il telegramma, bastano poche parole: offro un … milione pro Bollettino stop Signore X stop Signora Y stop Signorina Z stop e stia tranquillo, chiunque esso sia, che volete, ogni cosa porta con sé le sue noie; il bollettino, per esempio, porta con sé inevita­bilmente tre noie: 1° comporlo, 2° spedirlo, 3° peggio ancora, pagarlo. Però dà la grande soddisfazione d’incontrarci con tanti amici, conoscere tante anime belle, di mantenere unite le distanze e rivivere la vita della città natia che tanta nostalgia suscita nell’animo di chi ne sta lontano. In appresso pen­so di rendere il nostro bollettino più interessante con l’aggiunta di nuove ru­briche, mercé la collaborazione di ottimi amici. Così, ad esempio, il Parroco di S. Cono Cessaniti (Catanzaro), D. Domenico Condoleo, ci parlerà del culto di S. Cono praticato nelle Calabrie; e il Prof. Arturo Didier, appassiona­to cultore di arte, ci farà gustare quanto di più bello vi è a Teggiano. Si richiede però maggiore comprensione, più adesioni, più incoraggiamento, perché da tutto questo ne deriva il carburante necessario per tirare la barca avanti”.

La tiratura raggiunse le 1000 copie nel 1984 e tutti lo potevano richiedere con una piccola o grande libera offerta, segno che si desiderava riceverlo.

Don Michele concludeva: “Vorrei che il Bollettino sopravvivesse nel futuro fino a che duri la devozione a S. Cono”.
Per questo già dal 2004 in concomitanza con l’uscita del nuovo bollettino con il nome di “La voce di San Cono – Periodico di informazione ecclesiale delle Parrocchie di Teggiano e di Promozione del culto di San Cono” sotto la direzione di don Andrea La Regina, si pensò di renderlo moderno e al passo con i tempi registrando l’attuale dominio www.lavocedisancono.it 

 Di Sarli Cono   
Foto Capozzoli Grado Anselmo